mercoledì 27 ottobre 2010

cavallino bianco ortisei


Siamo appena tornati dalle Dolomiti e siamo stati ospiti del Cavallino Bianco di ortisei.
Se avete figli 8altrimenti non vi accolgono!) andateci !
In effetti l'hotel è caro, essendo un resort di lusso, ma ne vale la pena.
E' il paradiso dei bimbi!
Guardatevi il sito per farvi un'idea. Ogni tanto in bassa stagione fanno delle offerte, più abbordabili epr portafogli normali...
www.cavallino-bianco.com
ciao ciao

CISALPINA VIVERE E VIAGGIARE RHO


Vi segnaliamo un'ottima idea regalo pensata dalla agenzia Cisalpina Vivere e viaggiare di Via De Amicis di Rho, da cui noi normalmente ci serviamo.
Sono vaucher vacanza aperti per i Vostri prossimi regali di natale.
ciao!

martedì 27 ottobre 2009

Destinazioni: GIAPPONE


Forse più di qualunque altro paese al mondo il Giappone è oggetto di pareri che sono frutto di semplificazioni e preconcetti; il modo migliore per capire veramente questa nazione è liberarsi da ogni pregiudizio. Tra l'elegante formalità del galateo giapponese e le schiette, talvolta turbolente chiacchierate che si fanno al bar dopo qualche bicchiere, tra le asettiche gallerie di negozi e le genuine feste rurali, ogni visitatore riesce a elaborare una propria personale visione del Giappone. Sia che finiate per fotografare una riproduzione della Torre Eiffel o che vi ritroviate a fare surf in una piscina con le onde, sia che passiate le notti nei love hotel oppure vi pigiate nei capsule hotel, cercate di venire con la mentalità più aperta possibile e preparatevi a restare stupefatti.

Quando andare

Con i suoi cieli limpidi e i ciliegi in fiore, la primavera (da marzo a maggio) è probabilmente la stagione più celebrata in Giappone, ma coincide con il periodo delle vacanze giapponesi e, di conseguenza, molte delle località più rinomate tendono a essere piene di turisti locali. L'autunno (da settembre a novembre) è un periodo splendido per visitare il paese: le temperature sono piacevoli e la campagna si riveste di colori fantastici. Nel culmine della stagione invernale (da dicembre a febbraio) può fare molto freddo, mentre con il caldo estivo (da giugno ad agosto) avventurarsi anche solo brevemente in una zona senza aria condizionata può diventare un'impresa estenuante; il vantaggio di questi periodi è che le mete turistiche in genere sono meno affollate. Quando si pianifica il viaggio è utile ricordarsi anche dei periodi festivi: spostarsi e cercare un albergo a Capodanno, nella Settimana d'Oro (tra la fine di aprile e l'inizio di maggio) e durante la festa dell'O-bon, in estate, può diventare molto problematico.


Feste e manifestazioni

Durante le due più importanti feste giapponesi, il Capodanno (dal 29 dicembre al 6 gennaio) e la Settimana d'Oro (che include la Festa Verde, la Festa della Costituzione e la Festa dei Bambini, dal 27 aprile al 6 maggio) è pressoché impossibile trovare posto sui mezzi di trasporto e negli alberghi. Un'altra manifestazione importante è la Festa degli Adulti (15 gennaio), quando si celebrano cerimonie per i ragazzi che raggiungono la maggiore età (20 anni). In questa giornata i Giapponesi festeggiano anche la fine dell'inverno lanciando fagioli e intonando canti per "attirare la buona sorte e scacciare i demoni". L'Hanami (contemplazione degli alberi in fiore) di solito dura da febbraio ad aprile; la romantica Tanabata Matsuri (Festa delle Stelle) si celebra il 7 luglio; tra metà luglio e agosto in occasione dell'O Bon (Festa dei Morti) si accendono lanterne che vengono lasciate a galleggiare nei fiumi, nei laghi e in mare per simboleggiare il ritorno dei defunti all'aldilà.

Il Gion Matsurai di Kyoto (17 luglio), che è forse la festa più famosa di tutto il Giappone, culmina con una parata di enormi carri trainati a mano e riccamente decorati; questa celebrazione risale a un episodio del IX secolo, quando gli abitanti di Kyoto chiesero agli dei di porre fine a una pestilenza che stava devastando la città. Passando a manifestazioni più bizzarre, il Niramekko Obisha (20 gennaio; Chiba) consiste in una gara in cui bisogna fissarsi bevendo sake; vince chi resiste più a lungo senza scoppiare a ridere. Lo Yah-Yah Matsuri Festival (inizio di febbraio; Owase) prevede che i contendenti urlino 'yah yah!' cercando di incutere paura. In occasione del Knickers Giving Day (14 marzo) gli uomini ricambiano il dono ricevuto a San Valentino regalando alle loro fidanzate un paio di mutandine.

Visti

i cittadini italiani non necessitano del visto per soggiorni inferiori ai 90 giorni. Occorre però avere il biglietto di andata e ritorno o di proseguimento del viaggio. Il passaporto dovrà essere valido per tutta la durata del soggiorno.
Rischi sanitari

vaccinazioni consigliate: difterite e tetano, epatite virale B, encefalite giapponese B.
In linea generale si può affermare che l'acqua del rubinetto è sicura e potabile in tutto il Giappone.
Il rischio di encefalite giapponese B esiste in tutte le aree rurali, ma è più alto nella parte occidentale del paese. Nel Giappone occidentale la stagione a rischio va da luglio a ottobre. Sull'isola di Ryuku (Okinawa) la stagione pericolosa va da aprile a dicembre.
Altri rischi: mal di montagna (Monte Fuji)

Fuso orario

nove ore avanti rispetto al meridiano di Greenwich

Tokyo
L'aspetto più sorprendente della capitale del Giappone è la sua pulsante energia. Bisogna ammettere che l'impatto visivo con i complessi abitativi e i blocchi di uffici tra i quali scorrono grandi strade sopraelevate intasate dal traffico può essere alquanto deprimente, ma Tokyo è l'esempio vivente del successo del Giappone. I quartieri periferici in genere si sono salvati dalla cultura dei grandi magazzini e lungo le loro vie sono allineati minuscoli negozi e brulicanti ristoranti che, nella maggior parte dei casi, restano aperti fino a notte fonda. Accanto ai grattacieli degli uffici sopravvivono aspetti di una Tokyo diversa, che si manifesta in una vecchia casa in legno, un negozio di kimono, una locanda tradizionale oppure un'anziana donna in kimono che pulisce il marciapiede davanti alla porta di casa con una scopa di saggina. Tokyo è più che qualsiasi altra cosa un luogo dove i rapidi ritmi della cultura del consumo collidono con i momenti di tranquillità e di riflessione tramandati dalla cultura tradizionale. È una città che pulsa di vita nella quale non si resta mai senza qualcosa di nuovo da visitare.
Tokyo è una vasta conurbazione che dalla Tokyo-wan Bay si estende nella Pianura di Kanto. Quasi interamente ricostruita dopo il terremoto del 1923 e poi nuovamente dopo le incursioni aeree degli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale, Tokyo è letteralmente risorta dalle proprie ceneri. È approssimativamente divisa in due parti, con gli sgargianti quartieri di uffici e negozi a ovest della zona di Ginza, in centro, e i più modesti quartieri residenziali a est. Praticamente tutti i luoghi di interesse turistico sono situati nell'area servita dalla linea Yamanote della JR, che descrive un circuito attorno al centro di Tokyo.
I ricordi più belli che la capitale lascerà impressi nella vostra memoria non saranno certo legati al suo patrimonio architettonico, perché questa non è una città di monumenti artistici. Durante la ricostruzione del dopoguerra si è data importanza soprattutto agli aspetti pragmatici, creando paesaggi urbani nei quali l'estetica trova ben poco spazio. Per cogliere gli aspetti più interessanti della città bisogna immergersi nel suo caos brulicante per poi godersi le sue oasi di calma. Ginza è la zona di negozi più famosa: è opulenta, piena di vita e di gente ed è il luogo ideale in cui venire a spendere soldi, ma ha anche molte piccole gallerie private che ne fanno un posto fantastico per curiosare anche se non si ha intenzione di fare acquisti. Allo Ueno-koen Park, a nord del centro, troverete alcuni dei musei e delle gallerie più interessanti del Giappone. Il Tokyo National Museum custodisce la più grande collezione mondiale di arte giapponese; il National Science Museum è un vasto complesso pieno di articoli di carattere scientifico e lo Shitamachi History Museum ospita la riproduzione dei quartieri popolari della Tokyo antica.
Ritenuta per molto tempo il cuore della città vecchia, Asakusa, a nord-est del centro, è una della poche zone dove si può ancora saggiare qualche aspetto della vita dell'antica Shitamachi. La meta principale è il Senso-ji Temple, che probabilmente è il luogo di culto buddhista più animato di tutto il Giappone, ma anche il resto del quartiere è l'ideale per fare una passeggiata. Una volta Asakusa era un malfamato 'quartiere dei piaceri', focolaio della produzione teatrale e musicale ma anche di attività più equivoche, e possiede ancora alcune testimonianze di quell'epoca. Shinjuku, a ovest del centro, è il quartiere dei divertimenti più turbolento della città; se avete solo un giorno da trascorrere a Tokyo e volete gettarvi a capofitto nel Giappone moderno, questo vasto quartiere, le cui attività non conoscono un momento di tregua, è quello che fa al caso vostro. Potrete trovare praticamente tutto ciò che fa di Tokyo una città interessante: grandi magazzini di classe, gallerie di negozi con prezzi scontati, luci al neon, uffici governativi, folla che preme da tutte le parti, schermi video per le strade, bar dove si mangiano i taglierini stando in piedi al banco, hostess club, tempietti nascosti e bar con strip-tease.
Per quanto riguarda il pernottamento, Tokyo è una città costosa. Ci sono due ostelli della gioventù a ovest del centro e alcuni posti relativamente economici a Ueno e a Ikebukuro; in alternativa Shinjuku può essere una buona scelta, se non vi dà fastidio l'idea di dormire in un capsule hotel. Shinjuku è anche una delle zone migliori riguardo ai ristoranti. Ueno e Asakusa sono indicati se cercate la cucina tradizionale; anche Ginza è una buona zona per quel che riguarda i ristoranti, ma la sera è meglio evitarla perché decisamente cara.

Il Monte Fuji
La montagna più alta del Giappone (3776 m) è l'unica meta naturale del paese che i visitatori stranieri in genere non vogliono mancare di vedere. Fuji-san è un cono vulcanico perfettamente simmetrico che ha eruttato l'ultima volta nel 1707, coprendo di ceneri vulcaniche le vie di Tokyo, distante 100 km. Nelle giornate molto limpide è possibile vedere il Monte Fuji dalla capitale, ma per gran parte dell'anno è necessario spingersi fino a soli 100 m di distanza dalla montagna per riuscire a vederla, perché è quasi sempre nascosta dalle nubi. In genere le vedute migliori si ammirano in inverno e all'inizio della primavera, quando la cima incappucciata di neve rende ancora più bello il panorama.
Ufficialmente la stagione delle scalate dura da luglio ad agosto e i Giapponesi, che amano fare le cose 'correttamente', vengono a visitarlo a frotte in questo periodo. In realtà è possibile salire sul Fuji in qualsiasi momento dell'anno, ma in pieno inverno l'ascesa è consigliabile esclusivamente agli alpinisti esperti. In qualunque periodo decidiate di compiere l'impresa comunque non prendetela alla leggera: l'altitudine è sufficiente a provocare il mal di montagna e il tempo è molto mutevole. La vetta dà il meglio di sé al mattino presto, non solo perché consente di ammirare l'alba ma anche perché è più probabile che a quell'ora non sia avvolta dalle nuvole; questo significa che bisogna partire al pomeriggio, pernottare in un rifugio (che è una soluzione costosa) e proseguire il mattino seguente oppure compiere tutta l'ascesa di notte.
I cinque laghi che contornano il versante settentrionale della montagna sono una popolare meta di gite per gli abitanti di Tokyo e offrono sport acquatici, parchi divertimenti, grotte di ghiaccio e belle vedute del Fuji. Per raggiungere l'area del Fuji la soluzione più rapida consiste nel prendere un autobus al capolinea di Shinjuku; una vasta rete di mezzi serve la regione dei laghi e delle alture ai piedi del monte.

Kyoto
Città dalle centinaia di templi e giardini, Kyoto ricoprì il ruolo di capitale imperiale tra il 794 e il 1868 ed è ancora oggi il principale centro culturale del Giappone. Benché l'architettura tradizionale sia ormai soffocata dagli esercizi commerciali e dalle industrie, è ancora possibile vedere giardini con i ciottoli rastrellati, scorgere il sinuoso profilo del tetto di un tempio e incontrare le geisha moderne così care agli occidentali a caccia di cliché. Il Palazzo Imperiale è una delle poche mete turistiche situate in centro; l'edificio odierno fu eretto nel 1855 e si può vedere solo con una visita organizzata della città. La parte di Kyoto maggiormente meritevole di attenzione è quella orientale, in particolare il quartiere di Higashiyama, con i suoi bei templi, le tranquille passeggiate e gli intrattenimenti notturni tradizionali di Gion. Particolarmente interessante è il Sanjusangen-do Temple, che ospita 1001 statue di Kannon dalle Mille Braccia, la dea buddhista della misericordia. Nella zona nordoccidentale di Kyoto sono situati alcuni splendidi templi zen tra cui il Kinkaku-ji Temple, distrutto nel 1950 da un incendio appiccato da un monaco in preda a manie ossessive e poi ricostruito con l'aggiunta di una copertura di foglia d'oro. Il quartiere di Takao, nascosto nella parte nordoccidentale della città, è famoso per le tinte assunte dal fogliame degli alberi in autunno. Il Castello di Himeji-jo, raggiungibile da Kyoto con un'escursione di un giorno, è il più bel castello giapponese ancora esistente; il suo colore e la sua elegante forma gli hanno procurato il soprannome di 'airone bianco'.
Nel corso dell'anno Kyoto ospita centinaia di manifestazioni e celebrazioni e in queste occasioni è indispensabile prenotare. Le feste più spettacolari sono Aoi Matsuri (15 maggio), che commemora le preghiere recitate nel VI secolo per chiedere agli dei di porre fine al maltempo; Gion Matsuri (17 luglio), la festa più famosa del Giappone, che culmina con una grande parata; Damon-ji Gozan Okuribi (16 agosto), durante la quale si accendono enormi falò per salutare le anime degli antenati; infine il Kurama-no-Himatsuri Fire Festival (22 ottobre), quando per le vie della città sfilano altari portatili accompagnati da giovani con in mano delle torce.
Gli alberghi di categoria media sono situati quasi tutti a nord e a nord-ovest della città, ma nella zona orientale ci sono due begli ostelli. In centro potrete mangiare piatti di cucina internazionale o specialità giapponesi a prezzi ragionevoli, mentre nella parte orientale trovate yakitori e ristoranti all'occidentale.
Daisetsuzan National Park
Il parco nazionale più grande del paese (2309 kmq) si trova nel centro di Hokkaido, la più settentrionale delle isole giapponesi e la seconda in ordine di grandezza, e ha un territorio ricco di monti, vulcani, laghi e foreste che sono l'ideale per l'escursionismo e lo sci. In estate e all'inizio dell'autunno il parco è terribilmente affollato e bisogna disporre di qualche giorno per potersi allontanare dalla ressa. Fulcro della ricezione turistica è Sounkyo, dove trovate un complesso termale e una gola; questo è anche un buon punto di partenza per le escursioni all'interno del parco. Furano è una delle località sciistiche più famose del Giappone; alcuni ritengono addirittura che la sua neve farinosa sia la migliore del mondo. A breve distanza, a nord-est, sorgono i remoti villaggi termali di Tokachidake Onsen e Shirogane Onsen, meno affollati e ottimi come base per le escursioni e lo sci.

Nagasaki
Nagasaki è una città brulicante e pittoresca, ma il suo triste destino di bersaglio atomico fa passare in secondo piano la sua interessante storia di contatti con i portoghesi e gli olandesi. Ukrami, epicentro dell'esplosione atomica, oggi è un prospero e tranquillo quartiere, dove si trova il raggelante A-Bomb Museum, evocativo monumento dell'orrore della distruzione nucleare, e l'Hypocentre Park, che oltre a vari resti e rovine ospita una colonna di pietra nera che segna il punto esatto in cui esplose la bomba. Una campana del Fukusai-ji Zen Temple suona tutti i giorni alle 11.02, l'ora della deflagrazione. Il pendolo di Foucault (pendolo che dimostra la rotazione terrestre), appeso all'interno del tempio, è tra più grandi del mondo.
All'estremità meridionale di Nagasaki nel Glover Garden, sul fianco di una collina, sono state ricostruite le case di alcuni Europei che abitavano nella città. Le scale mobili, le fontane e i pesci rossi conferiscono a questo luogo l'aspetto di una specie di Disneyland, ma le case sono belle e si ammirano splendidi panorami di Nagasaki. Un'ora a nord di Nagasaki sorge lo Huis ten Bosch, sorprendente ricostruzione di una città olandese con tanto di mulini a vento, dighe, una copia della casa della famiglia reale olandese e un negozio di formaggi. Si tratta di una curiosa zona residenziale popolata da 10.000 persone che vogliono vivere in una versione ripulita dell'Olanda nell'isola più meridionale del Giappone.

Trasporti locali

I trasporti aerei sono comodi per spostarsi dalle isole principali a quelle minori e spesso non risultano più costosi dei treni. Verificate se avete diritto a qualche sconto perché sono previste riduzioni piuttosto bizzarre: la JAL, per esempio, offre uno sconto a gruppi di 3 o più donne che viaggiano insieme oppure alle coppie sposate nelle quali la somma dell'età del marito e della moglie è pari o superiore a 88. Il mezzo di trasporto per antonomasia in Giappone sono i treni: veloci, frequenti, puliti, confortevoli e spesso molto costosi. I servizi vanno dalle piccole linee locali agli shinkansen o 'treni proiettile', simbolo del Giappone moderno. Gli shinkansen raggiungono velocità pari a 270 km/h, sono efficientissimi e si possono utilizzare con il Rail Pass, una delle poche soluzioni economiche previste dal Giappone nell'ambito dei trasporti. Il Rail Pass deve essere acquistato quando ci si trova ancora all'estero ed è valido per quasi tutti i servizi delle ferrovie giapponesi. In genere gli autobus intercomunali sono più lenti dei treni, ma in compenso costano molto meno; inoltre, a meno che non optiate per il vagone letto, viaggiare di notte su un autobus con i sedili reclinabili è preferibile a dover passare la nottata in piedi su un treno.

Spostarsi per il Giappone in automobile è molto più fattibile di quanto si creda normalmente. A Tokyo è meglio evitare di mettersi al volante, ma nel resto del paese si trovano una discreta segnaletica in inglese, conducenti generalmente cauti, benzina non più cara che in Europa (il che significa comunque che costa il triplo rispetto agli Stati Uniti) e parcheggi non così introvabili come la mitologia popolare tende a far credere. La motocicletta può essere un ottimo mezzo per spostarsi; in molte località si trovano i cosiddetti 'step-thru' con 50cc di cilindrata, che si possono guidare senza patente. In Giappone il traffico circola sulla sinistra.

È perfettamente fattibile anche visitare il Giappone in bicicletta. Il segreto per godersi una vacanza sulle due ruote è tenersi lontani dalle rotabili principali e spostarsi sui tragitti meno battuti. Con i traghetti si possono visitare parti del Giappone che altrimenti non è possibile raggiungere; una fitta rete di traghetti collega Kyushu, Shikoku e la costa meridionale della zona occidentale di Honshu solcando le acque del Mare Interno. Altri traghetti mettono in comunicazione le isole principali con le numerose isole più piccole e con quelle attorno a Okinawa proseguendo fino a Taiwan.

I trasporti locali in genere sono efficienti. Le città più grandi hanno la metropolitana, che è il mezzo più veloce e più pratico. Pressoché tutte le città giapponesi hanno anche gli autobus, ma in genere sono difficili da usare per gli stranieri, è molto più semplice utilizzare i tram, presenti in alcune città. I taxi sono comodi ma costosi.

lunedì 26 ottobre 2009

Destinazioni : MAURITIUS


C'era una volta un'isola nell'Oceano Indiano pressoché sconosciuta come meta turistica. Nell'immaginario collettivo, i paradisi battuti dagli alisei con palme da cocco, spiagge bianche e acque cristalline si trovavano nell'Oceano Pacifico o nel Mar dei Caraibi. Oggi non è più così. Il settimo mare sta prendendo coscienza di sé e, con somma gioia dei viaggiatori, i prezzi stanno effettivamente scendendo, attirando turisti di ogni sorta che desiderano visitare l'isola per vedere che cosa si erano persi. Mauritius si sta costruendo la fama di isola più accessibile di tutta la regione, con paradisi tropicali che niente hanno da invidiare a quelli di Maui o della Martinica, ma a prezzi molto competitivi... certo, se si esclude il prezzo dell'aereo.

Benché situata al largo delle coste orientali africane, Mauritius ha in effetti legami più forti con inglesi e francesi e una maggiore presenza di forza lavoro indiana rispetto alle nazioni africane continentali. Potrete gustare un piatto di ceci al curry o un delizioso 'Yorkshire pudding' sulla terrazza di un ristorante francese, il tutto accompagnato da vino di importazione o da una forte birra al malto, al suono di musiche creole o al brusio delle varie lingue parlate dagli abitanti dell'isola. Mauritius ospita strutture per tutti i gusti: dai resort marini per turisti viziati a sistemazioni presso la popolazione locale, che spesso affitta case e automobili per escursioni giornaliere. Se desiderate trascorrere una vacanza tranquilla dedicata a oziare sulla spiaggia, questo è il posto che fa per voi, ma non dimenticate di visitare anche le scoscese regioni dell'interno e la capitale cosmopolita del paese, Port Louis.

Quando andare
A eccezione del periodo che va da Natale a Capodanno, a Mauritius non esiste una reale differenziazione tra alta e bassa stagione. Il profondo 'inverno' dell'isola va da luglio a settembre, quando durante il giorno il clima si trasforma da appiccicoso a mite. È sicuramente questo il periodo migliore per visitare Mauritius, anche perché piove meno e il tasso di umidità è più contenuto che nel resto dell'anno. Dal punto di vista climatico, il periodo meno piacevole va da gennaio ad aprile, con giornate lunghe, troppo calde e umide per alcuni e con la minaccia di uragani nell'aria. In caso di piogge torrenziali, preparatevi a trascorrere alcuni giorni rinchiusi in casa. Le migliori immersioni si effettuano tra dicembre e marzo, quando l'acqua è più cristallina; da giugno ad agosto le acque si prestano magnificamente al surf, mentre per le battute di pesca i mesi migliori sono quelli compresi tra ottobre e aprile, quando i grandi pesci si avvicinano alla riva in cerca di prede.


Feste e manifestazioni

L'elevato numero di etnie e culture comporta ovviamente un altrettanto elevato numero di ricorrenze ed eventi particolari. Teemeedee, la cerimonia induista e tamil che consiste nel camminare sui carboni ardenti in onore di vari dèi, ha luogo tutto l'anno, ma soprattutto a dicembre e gennaio. A gennaio o febbraio, gli induisti festeggiano l'importante Thaipoosam Cavadee nei templi di tutta l'isola. Potrete assistere alle processioni in cui la gente porta colmi di latte e archi di legno ricoperti di fiori, accompagnata da devoti che si trafiggono la lingua e le guance in onore del secondo figlio di Shiva. Nello stesso periodo gli abitanti tamil festeggiano la fine della stagione del raccolto, dando da mangiare pudding di riso ad alcune mucche appositamente pitturate per la festa di Pongal; il Capodanno Cinese viene celebrato con la solita abbondanza di cibi e fuochi artificiali.

Maha Shivaratri, la più importante festa induista al di fuori dell'India, si tiene per tre giorni a febbraio e a marzo. Gran parte della popolazione induista dell'isola si reca in pellegrinaggio in onore di Shiva alle sacre acque del lago vulcanico di Grand Bassin, dove si compiono offerte di cibi sacrificali e si riempiono i calici di acqua santa. Se vi trovate sull'isola in occasione di Holi, la festa induista dei colori, che ha luogo talvolta a febbraio e talvolta a marzo, preparatevi a una bella inzuppata: le esuberanti persone che vi prendono parte non esitano a gettare acqua e polvere colorata addosso a chiunque incontrino sulla loro strada. Il 12 marzo ricorre invece la Festa della Repubblica e dell'Indipendenza. Simili negli intenti alla Teemeedee, gli spettacoli con le spade induisti e tamil hanno luogo soprattutto tra aprile e giugno. Durante la festa di Père Laval, che a settembre commemora l'anniversario della morte del re cattolico delle conversioni, giungono al suo santuario, presso Ste-Croix, pellegrini provenienti da tutto il mondo invocando cure miracolose e grazie di vario genere.

I musulmani festeggiano Eid-al-Fitr, che segna la fine del mese di digiuno del Ramadan, il nono mese dell'anno lunare. Nonostante la data dell'Eid-al-Fitr cambi di anno in anno, nei prossimi anni cadrà in gennaio, si tratta di una festa nazionale.

Port Louis
Dominata dalle montagne situate all'estremità nord-occidentale dell'isola, Port Louis è una città in continuo sviluppo e di notevoli dimensioni rispetto a quelle dell'isola, sebbene vi abiti solo una percentuale relativamente piccola dell'intera popolazione di Mauritius. Durante il giorno la città si comporta come una vera metropoli: frenetiche attività commerciali, traffico caotico, rumore di clacson; di notte, invece, è tutto tranquillo, oseremmo dire "morto", a eccezione della nuovissima area di Le Caudan Waterfront, il lungomare lungo cui sorgono un casinò, cinema, negozi, bar e ristoranti. Il quartiere musulmano si trova nella zona intorno a Muammar El Khadafi Square (esattamente situata dalla parte opposta della città rispetto a John F. Kennedy St), mentre Chinatown è dalle parti di Royal St. È possibile visitare l'intero centro cittadino a piedi.
Il luogo ideale per assaporare il clima della città è Port Louis Market, il mercato vicino al lungomare, nel cuore della città, che offre bancarelle con frutta e verdura, carne e pesce, souvenir, prodotti artigianali, vestiti e spezie, tutti a prezzi rigorosamente contrattabili. Nel quartiere si trova anche il Natural History Museum, famoso perché ospita un esemplare imbalsamato di dodo, un "anormale membro della famiglia dei colombi", estintosi alla fine del XVII secolo. Nel museo si trovano anche riproduzioni di altri uccelli estinti, nonché esemplari di pesci e animali ancora presenti sulla terra. Una collezione di francobolli dell'isola e di altro materiale filatelico, l'altra unica mostra stabile della città, è visibile nell'ufficio postale di Mauritius.
Se siete interessati all'architettura islamica, visitate la Moschea di Jummah, eretta alla metà del XIX secolo e stranamente collocata nel cuore di Chinatown, e Fort Adelaide, una fortezza dall'aspetto arabeggiante che i locali chiamano la Citadel. Si tratta dell'unica delle quattro fortezze britanniche di Port Louis ancora accessibile e in buone condizioni; dalla cima della collina si gode un superbo panorama della zona del porto.
Considerato la Lourdes dell'Oceano Indiano, il Santuario di Père Laval si trova a Ste-Croix, a nord-est del centro cittadino. Père Laval - un sacerdote che pare abbia convertito più di 67.000 persone durante il suo soggiorno di 23 anni a Mauritius - è ricordato con una colorata statua di gesso posta sopra la sua tomba. I pellegrini, che confidano ciecamente nei poteri guaritori della statua, arrivano a frotte solo per poterla toccare.

Sir Seewoosugar Ramgoolam Botanical Gardens

Situato all'interno del villaggio di Pamplemousses, il parco (noto come Orto Botanico Reale) venne creato nel 1735 dal governatore Mahé de La Bourdonnais come un vero e proprio orto per il suo Mon Plaisir Château. Il terreno fu sistemato nel 1768 da Pierre Poivre nel tentativo di impiantarvi spezie, ma rimase in seguito incolto fino al 1849, quando un orticoltore inglese, James Duncan, lo rilevò piantandovi un gran numero di palme, tuttora visibili.
Il piccolo ma curatissimo orto è uno dei luoghi più importanti di Mauritius. Nonostante la scarsità di fiori, una delle principali attrattive del parco è costituita dalle gigantesche ninfee della specie Victoria regia, native dell'Amazzonia. Il fiore di colore bianco si schiude di giorno dal centro di un'enorme foglia, e si richiude il giorno dopo avendo nel frattempo assunto un colore rosso. Nel giardino crescono anche numerosi esemplari di bambù dorato, di alberi della gomma, piante velenose, un ficus religiosa di 200 anni e, in onore dei cristiani, un albero con foglie a forma di crocifissi. Le altre attrazioni del giardino sono il profumo della sua fragrante flora, composta da piante di zenzero, cannella, noce moscata, canfora e sandalo, e gli esemplari di animali selvatici che non si trovano in nessun'altra parte dell'isola. Nel parco cercate i recinti con i cervi di Giava e le tartarughe giganti. L'orto botanico ospita anche una galleria d'arte e un cimitero. Pamplemousses, situata 11 km a nord-est di Port Louis, è collegata alla capitale da un regolare servizio di autobus.

Moka Town e dintorni
Posta circa 12 km a sud di Port Louis, la cittadina di Moka è, in fatto di atmosfera, lontana mille miglia dalla capitale. Non solo è il centro accademico dell'isola, ma è anche circondata da paesaggi silvani, montagne maestose e da un numero impressionante di ville. In città si trovano i due più importanti istituti accademici dell'isola: la University of Mauritius e il Mahatma Gandhi Institute, fondato per tutelare e promuovere la cultura indiana del paese. Il Folk Museum of Indian Immigration, curato dal Gandhi Institute, ospita circa 2000 volumi indiani risalenti agli anni tra il 1842 e il 1910, nonché una piccola collezione di oggetti di artigianato, come gioielli lavorati dai primi immigrati indiani, strumenti musicali tradizionali, libri e vari oggetti di uso domestico.
Molto interessante dal punto di vista storico è anche Le Réduit (il Rifugio), l'ex villa di un governatore, costruita nel 1874 e oggi utilizzata dalle forze armate. Nonostante l'interno dell'edificio sia aperto al pubblico solo due volte l'anno (a marzo e a ottobre), vale la pena visitare i giardini, cosa che potrete fare sotto sorveglianza armata. Un'altra attrazione è l'Eureka House, una dimora restaurata e aperta al pubblico sotto forma di museo nel 1986. La casa fu costruita intorno al 1830 e, come Le Réduit, offre splendidi panorami sulla vallata. Alcune sale del museo sono dedicate alla musica e all'arte; altre contengono antiche mappe, oggetti casalinghi indiani e cinesi e bizzarri congegni, come una doccia dell'era coloniale. Prendetevi il tempo per compiere una passeggiata attorno ai giardini e ai cottage in pietra, sul retro. Entrambe le case, situate circa un chilometro fuori Moka - Eureka a nord, Le Réduit a sud - sono raggiungibili percorrendo un tratto in autobus e poi a piedi, a meno che non riusciate a convincere un abitante del luogo a noleggiarvi una bicicletta.
Nei pressi di Port Louis si trova Domaine Les Pailles, un sofisticato centro culturale che propone gite su carri e trenini trainati da cavalli e comprende una riproduzione funzionante di uno zuccherificio azionato da buoi, una distilleria di rum, un giardino di erbe, una sorgente naturale e un'area ricreativa per bambini. Il centro ippico della tenuta, Les ...curies du Domaine, dispone di cavalli da dressage e da corsa a ostacoli nonché, per i più piccoli, pony gallesi. Ma l'abbondanza non finisce qui: il centro possiede anche diversi ristoranti etnici, un jazz club e un casinò. Domaine Les Pailles dista 10 minuti di taxi sia da Port Louis sia da Moka. Potete inoltre prendere un autobus in partenza da una delle due città e poi camminare per mezz'ora dalla strada principale.
Moka si trova a metà strada tra Port Louis e Curepipe, a est della strada M2. Un servizio di autobus giornalieri collega le due città; in alternativa, prendete un taxi.

Curepipe e dintorni
La città di Curepipe deve le proprie dimensioni e importanza all'epidemia di malaria del 1867, quando migliaia di persone fuggirono dalle zone infestate di zanzare di Port Louis alla ricerca di zone più salubri ed elevate. La maggioranza dei Franco-mauriziani, che vive in villaggi fuori mano, viene in città principalmente per fare acquisti. Con la sua atmosfera da città commerciale inglese, Curepipe è il centro delle industrie dei modellini di navi e del tè e il posto migliore per spendere i vostri quattrini. A meno che non rivesta per voi un particolare interesse, non riservate alla cittadina più di una rapida visita; assai più affascinante è la campagna circostante.
La strada principale e di un certo interesse storico a Curepipe è Elizabeth Ave, lungo la quale sorge l'Hôtel de Ville (1902), un edificio in stile coloniale recentemente ristrutturato che funge da municipio. Nei suoi giardini si trova una statua di Paul e Virginie, i due personaggi tratti dall'omonimo romanzo scritto da Bernardin de St Pierre nel 1788. A ovest del centro sorge l'orto botanico di Curepipe, certo non spettacolare come quello di Pamplemousses, ma comunque ben tenuto e informale, con percorsi naturalistici guidati che si diramano dai vialetti principali. A nord dei giardini, la più grande attrazione naturale della città: il cratere Trou aux Cerfs, appartenente a un vulcano spento da migliaia di anni, sul fondo del quale oggi cresce una fitta foresta. Una strada asfaltata, che arriva fino in cima e circonda il cratere, è provvista di aree di sosta che consentono di ammirare lo splendido panorama.
Senza un proprio mezzo di trasporto e un buon paio di scarponi da montagna è piuttosto difficoltoso raggiungere le Tamarind Falls, le cascate a pochi chilometri a sud-ovest dalla città, che meritano comunque di essere visitate. Potrete immergervi in una piscina di acque profonde situata in fondo a una serie di sette cascate circondate da un territorio molto adatto alle escursioni.
Curepipe, posta sugli altipiani centro-meridionali di Mauritius, è ben collegata da un servizio di autobus a Port Louis, circa 20 km più a nord, e ad altre città e villaggi del paese.

mercoledì 14 ottobre 2009

TUOR DEL PORTOGALLO 2009



DIARIO DI VIAGGIO - PORTOGALLO 15/24 AGOSTO 2009


GIORNO 1 – LISBONA

Arriviamo in città in un caldo e ventilato pomeriggio di agosto

Fuori dal bellissimo aeroporto di Lisbona un bus ci porta in centro, nel Rossio, al nostro hotel

L'Hotel Mundial è un bel 4 stelle, anche se un po' datato, con una invidiabile posizione nel centro della città

Iniziamo la nostra esplorazione dalla Baixa, il corso cittadino e, cosa della quale ci accorgiamo meravigliati, unico punto in piano di Lisbona!

La città infatti nasce e si sviluppa su 7 colline vicinissime tra di loro, collegate da strade ripidissime dove si inerpicano i tram eléctricos e pochi coraggiosi.

In serata, tappa obbligata all'Elevador de Santa Justa, uno spettacolare ascensore urbano che, appunto, collega due zone seppur vicine della città


Per cena, si mangia rigorosamente portoghese: porzioni enormi e gustosissime e il paradiso del palato per gli amanti del baccalà (bachalau) che è piatto nazionale e viene cucinato secondo la tradizione in 365 divese varianti! Noi abbiamo mangiato (e benissimo) alla Cerveceria Trinidade, locale storico ricavato da un convento con le pareti interamente ricoperte di azuleijos. C'è sempre tanta fila, ma in genere non si attende mai troppo.


GIORNO 2 – LISBONA

Al mattino dopo una ricca colazione in Hotel prendiamo dalla vicina Praça da Figueira il tram 15 in direzione di Belém, ai margini di Lisbona, per vedere la Torre del Belem, circondata dal mare per tre lati, il monumento alle Scoperte e il primo e forse più bello dei monasteri portoghesi, il Mosteiro dos Jeronimos.

Una tappa all'Antica Confiteria per assaggiare i gustosissimi pasteis de Belém (pasticcini alla crema) è d'obbligo

Nel pomeriggio, stanchio ma soddisfatti, breve pausa in hotel e poi si riparte di nuovo. Prendiamo il tram 28, forse tra gli electricòs quello che fa il percorso più pittoresco e raggiungiamo la parte alta della citàà, passando tra viuzze strettissime e ripide. La vista dall'alto è bellissima.

Cena nel movimentato Bairro Alto, dove si concentrano la maggior parte dei localini

GIORNO 3 – SINTRA E OBIDOS

Si parte di buon'ora per Sintra, a circa 30 km da Lisbona. Lasciata la macchina alla stazione ferroviaria di Sintra Vila prendiamo il bus turistico che con un unico biglietto ci porterà alle maggiori attrazioni della piccola cittadina, piuttosto distanti tra loro. E' un percorso che si può fare anche a piedi ma personalmente, vista la quantità e la pendenza delle salite da affrontare...io non lo consiglierei ^__^

Prima tappa, Castelo dos Mouros, spettacolare roccaforte sulla cima di una collina, che si raggiunge attraversando il bosco. E' possibile percorrere l'intero cammino di ronda, anche se non in tutti i punti ci sono corrimano o appigli. La vista dai bastioni è fantastica e si può vedere, sulla collina accanto, il Palacio da Pena, che raggiungiamo poco dopo, riprendendo il bus e facendo l'ennesima salita a piedi. Il Palacio è stata la residenza estiva dei regnanti portoghesi nel 1700/1800 e tuttora gli interni e gli arredi sono perfettamente conservati offrendo la possibilità di calarsi nella atmosfera d'epoca e attraversando tutte le stanze ancora completamente arredate.

Il bus ci riporta a Sintra Vila dove, dopo un rapido spuntino, una camminata di una ventina di minuti ci porta alla tenuta di Quinta da Rigaleira, caratterizzata da un Palazzo (ora adibito a mostre temporanee) e dagli incantevoli e fiabeschi giardini con fontane, laghetti, grotte, passaggi sotterranei e il Pozzo dell'Iniziazione che è possibile raggiungere dalla sommità o da un passaggio scavato nella roccia che porta direttamente alla base del pozzo.Sfiniti, partiamo alla sera alla volta di Obidos, piccolissima cittadina fortificata dove ci fermiamo a dormire.

GIORNO 4 – ALCOBACA, BATALHA E COIMBRA

Alcobaça è una piccola cittadina che ha di interessante solo la piazza e l'imponente Mosteiro dove si diceva che vivessero 999 monaci nel periodo della sua massima espansione. Impressionanti le enormi cucine, che danno modo di rendersi conto di quante persone davvero potessero conviverci. Il biglietto combinato d'ingresso al Mosteiro comprende anche il Mosteiro da Batalha e il Convento de Cristo di Tomar.

Una rapida sosta a Batalha per la visita del monastero e arriviamo a Coimbra, sede della prima università del Portogallo. Un'altra città in salita! Gli scalini, ripidissimi come altrove, ci portano fino in cima alla collina dove ha sede la imponente Università. La biblioteca barocca, di certa grande bellezza, non ci è stato possibile visitarla perchè già chiusa nel pomeriggio.

Assolutamente da provare la cucina del minuscolo Ze Mane per assaggiare la capra cotta nel vino...pesantina, ma deliziosa!

GIORNO 5 – AVEIRO, GUIMARES E BRAGA

Al mattina raggiungiamo Aveiro, che la guida descrive come una piacevole città di mare, ricca di canali.....Canali ce ne sono un paio, ma l'atmosfera è piuttosto mesta e non ci entusiasma. L'unica cosa degna di nota sono le barche dipinte nel canale, dove ogni anno organizzano una regata per eleggere la barca più bella. Un rapido giro e proseguiamo per Guimares, davvero molto pittoresca. E' una piccola città fortificata, prima capitale del Portogallo. Gli abitanti sono tanto orgogliosi di queste origini che un po' dappertutto si trovano targhe con su scritto “il Portogallo è nato qui”.

Pranziamo in un piccolo caffé consigliato dalla guida e facciamo un giro per il centro, davvero grazioso.

Nel pomeriggio raggiungiamo Braga, una delle capitali religiose dello stato, ricca di santuari e chiese. E' proprio nella zona del santuario di Monte Bon Jesus che dormiremo, in una atmosfera rilassata in mezzo a una pineta e dopo tanti giorni a camminare per salite, è davvero una pausa tonificante e rigenerante.

GIORNO 6 – BUCACO E TOMAR

Al mattino ci inoltriamo nella foresta di Luso-Buçaco, uno dei polmoni verdi della zona, molto frequantato dai locali....è tutto molto tranquillo e ci limitiamo a un rapido giro.

Nel tragitto per Tomar facciamo una deviazione per visitare le rovine di Citania de Briteiros, antichissima cittadina fortificaa di origine celtica ancora in parte da scoprire. I lavori vanno a rilento ma il posto è bello, in cima a una collina e si gode di una bellissima vista, passeggiando tra le rovine.

A Tomar arriviamo nel primo pomeriggio, e la prima sorpresa è l'hotel, il bellissimo Hotel Dos Templarios, a cinque minuti dal centro. Per raggiungere il Convento di Cristo, luogo dove sono nati i cavalieri templari, dobbiamo prendere la macchina, ma è un tragitto breve.

Il Convento di Cristo è imponente e rende davvero l'idea dell'importanza che l'Ordine dei Cavalieri di Cristo rivestiva, all'epoca e in quella zona. Davvero bello, mi è piaciuto molto.

GIORNO 7 – VIANA DO CASTELO E PORTO

Viana do Castello, piccola cittadina a nord è stata inclusa nel nostro itinerario solo allo scopo di visitare la Feira, che si tiene la terza settimana di agosto e vede il suo culmine nella sfilata dei Gigantones, enormi statue di cartapesta con grandi teste, che sono il simbolo della Feira. Pecato per la giornata uggiosa, ma abbiamo fatto in tempo a vedere i Gigantones esposti sulla piazza principale. La pioggia ci ha dissuasi dal restare e ci siamo diretti vesto la bellissima e decadente Porto, arrampicata sulle rive del fiume Douro, nella zona famosa per la produzione di vino.

Come Lisbona, Porto è susseguirsi di vicoli ripidi ma pià disordinata e sporca rispetto alla capitale, anche se questa trasandatezza fa parte del suo fascino.

D'obbligo una passeggiata sul lungofiume, ricco di locali ala moda e attraversando il ponte, la visita alle cantine di vino di Vila de Gaia. Le maggiori cantine organizzano dei mini circuiti di deguastazione (a pagamento), ma nelle piccole enoteche c'è sempre qualcuno disponibile a dare spiegazioni e ad offrire un assaggio dell'ottimo Porto, degli altri vini locali e dell'onnipresente (e buonissimo) vinho verde, un vino giovane e frizzante piacevolissimo sia da aperitivo che da pasto (l'abbiamo ordinato pressoché sempre). Le cantine sono un ottimo posto per trovare un ricordo tangibile del Portogallo da riportare a casa e agli amici, come abbiamo fatto noi.

GIORNO 8 FATIMA E LISBONA

Una visita alla emozionante piana di Fatima è una tappa obbligatoria anche per chi è di fede vacillante...arrivando colpisce il numero impressionante di pullman turistici e di auto parcheggiate e a mano a mano che ci si avvicina alla piana ci si imbatte in una eterogena massa di fedeli....giovani, vecchi, comitive e fedeli che percorrono il tragitto lastricato fino alla grotta delle Apparizioni camminando in ginocchio o a volte strisciando. E' una partecipazione che non può non colpire anche i più scettici.

La cattedrale in se non è eccezionale se non per grandezza, così come il nuovo auditorium, per ospitare il numero enorme di fedeli che ogni anno giungono in pellegrinaggio.

Davanti alla Grotta e alle tombe dei tre pastorelli c'è sempre molta commozione e l'odore di fiori e di ceri che vengono gettati nella fornace come voto pervade l'aria.

Dopo aver ritemprato lo spirito ci avviamo di nuovo verso Lisbona, inizio e fine del nostro viaggio. Ritroviamo il nostro Hotel Mundial che ora ci è familiare e la variopinta umanità di questa città cosmopolita, patria di ogni navigatore.

Riprendiamo il tram 28 e torniamo in cima alla città alta per una passeggiata, mentre di sera percorriamo di nuovo le affollate vie della Baixa.

GIORNO 9 – 10 LISBONA

L'utlimo giorno della nostra permanenza in Portogallo lo passiamo a visitare le cittadine di Estoril e Cascais, sulla costa, e riusciamo finalmente a vedere l'oceano, grande escluso dal nostro tour che ha privilegiato le città dell'entroterra.

A Estoril solo un rapido giro in centro visto che le uniche attrazioni della città sono la Fiera dell'Artigianato e il Casinò, ed entrambe non saranno aperte prima di sera. Da Cascais a piedi con una passeggiata di una ventina di minuti raggiungiamo la Boca di Inferno, pittoresco punto di osservazione dove le rocce aggrediscono il mare formando cavità e rientranze. Il posto è davvero suggestivo solo con il mare grosso che si frange sulle rocce, ma anche con il sole la vista è bella. Ci aspettavamo di riuscire a trovare una spiaggia dove godere un po' il mare, ma a parte piccole e affollate calette, non ci sono spiagge e tutta la costa è rocciosa e inaccessibile. Mangiamo a un chiosco le solite specialità locali e nel pomeriggio, stanchi dal sole e dalla lunga camminata, torniamo verso la bella capitale alla ricerca di uno dei nostri locali preferiti per cena, la Cerveceria Trinidade.

Il giorno successivo bighelloniamo un po' alla ricerca di souvenir e nel primo pomeriggio torniamo in aeroporto per il volo di rientro.

Il viaggio è stato interessante, faticoso e sin troppo breve e ne è valsa assolutamente la pena. Peccato non aver visto tutta la zona a sud di Lisbona, ma ci torneremo prima o poi :-)

venerdì 9 ottobre 2009

Le nuove offerte d'Autunno!!!

L'estate è finita da poco, eppure queste grigie giornate d'autunno ci fanno venire ancora voglia di vacanza...
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1/2 NOTTI - VISITE GUIDATE INCLUSE - PASTI COME DA PROGRAMMI
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sabato 3 ottobre 2009

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Ecco a voi il nuovo smart box saporti dal mondo !
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